giovedì 8 aprile 2010

i Savant

Diventata famosa con il film Rain Man, la sindrome del savant è una patologia poco comune ma estremamente interessante nella quale persone che soffrono di svariati disordini dello sviluppo, compreso l'autismo, possiedono incredibili «isole» di brillanti capacità in estremo contrasto con il loro generale handicap mentale. Questa sindrome si presenta in un paziente autistico su dieci e in circa 1 su 2000 individui affetti da danni cerebrali o ritardo mentale.

La sindrome del savant conserva molti aspetti misteriosi; e per questo vogliamo renderla nostra materia di ricerca. La tradizionale teoria che chiama in causa un danneggiamento dell'emisfero cerebrale sinistro sembra aver trovato una conferma nella diagnostica per immagini e l'improvvisa comparsa della sindrome del savant in persone affette da certi tipi di demenza fa pensare che alcuni aspetti di questa forma di genio possano esistere in forma quiescente in ciascuno di noi.

La letteratura medica riporta numerosi casi celebri di savant già a partire dalla fine del XVIII secolo. Spesso si trattava di persone abilissime nel calcolo e, in effetti, oggi sappiamo che le capacità che si manifestano nella sindrome del savant tendono a essere quelle basate nell'emisfero cerebrale destro: ovvero, si tratta di abilità prevalentemente non simboliche, artistiche, visive e motorie. Comprendono musica, arte, matematica, abilità di calcolo, nonché attitudine alla meccanica e capacità spaziali.

Le capacità dei savant sono sempre associate a una notevole memoria; questa è profonda, focalizzata e basata sulla recitazione abituale, ma non comporta la comprensione di ciò che viene detto. Sebbene abbiano in comune molti talenti, fra cui la memoria, i savant variano enormemente nel livello di abilità. Taluni hanno una fissazione, e una discreta abilità, nel memorizzare statistiche sportive e numeri di targa.

I savant di talento possiedono doti musicali o artistiche di gran lunga superiori a quanto ci si aspetterebbe da persone con i loro handicap. E i rarissimi savant prodigio hanno capacità tali che risulterebbero sorprendenti anche in individui privi di deficit. Probabilmente oggi vi sono in tutto il mondo meno di 50 savant prodigio. Oggi gli specialisti sono in grado di caratterizzare meglio i talenti dei savant anche se non vi è alcuna teoria generale che possa descrivere esattamente come e perché essi possiedano queste abilità. La spiegazione più appropriata sembra essere quella secondo cui una lesione dell'emisfero cerebrale sinistro indurrebbe quello destro a compensare il deficit. Alla fine degli anni ottanta Norman Geschwind e Albert M. Galaburda della Harvard University proposero una teoria che spiegava alcune cause di lesioni dell'emisfero sinistro, nonché il fatto che i savant sono in gran parte maschi. In anni recenti, si sono ottenuti ulteriori dati che danno conferma all'ipotesi dell'emisfero sinistro. Nel 1998 Bruce L. Miller dell'Università della California a San Francisco ha esaminato cinque pazienti anziani affetti da una forma di demenza frontotemporale (FTD).

Costoro avevano sviluppato doti artistiche con l'instaurarsi e la progressione della malattia: erano diventati capaci di eseguire copie precise di opere d'arte e di dipingere splendidamente. In effetti, la tomografia a emissione di fotone singolo dimostrò che le loro lesioni si concentravano per lo più nell'emisfero cerebrale sinistro.


La comparsa di abilità da savant in persone affette da demenza suscita interrogativi sulle potenzialità nascoste del cervello. Secondo alcuni studiosi la prossima sfida potrebbe essere quella di portare alla luce quello che è stato chiamato «il piccolo Rain Man in ciascuno di noi», pur senza perdere le altre prerogative che si accompagnano alla normalità.

è però il celebre Neuroscienziato Creativo PROFESSOR ALLAN SNYDER ad essere eminenza in campo sperimentale in merito alla questio dei Savant.

Con la sua ricerca ha infatti evidenziato la predisposizione di ognuno allo sviluppo di tale potenzialità, non certo illimitata e ottenuta naturalmente.
E' attraverso il bombardamento magnetico dell'emisfero sinistro che infatti le capacità e predisposizioni di ognuno sono state accresciute nell'individuazione di elementi su un foglio elettronico (contare per esempio un preciso numero di puntini nello spazio di un A4) fino alla grafia e disegno a mano libera (è stata notata un estrema differenza di tratto, comprensibilità dell'opera e impatto emotivo dello stesso).

dello stesso professore ho reso disponibile io stesso un download nell'archivio FTP del sito al nome www.kataklostudio.com/savant.zip
Il libro è in inglese ma essendo completamente esaurito quantomeno vi permetterà di capire meglio di cosa sto parlando da un punto di vista maggiormente scientifico.



stasera la pubblicazione di una interessantissima intervista a puntate con il Dott. snyder

Si ringrazia per parte del testo

lunedì 5 aprile 2010

Il piccolo Nicolas e i suoi genitori è un film che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 2 aprile.

Il film, è una commedia per bambini e famiglie che racconta le avventurose vicende legate all’infanzia di Nicolas, ai suoi amici, alla scuola, al rapporto con i suoi genitori e con il mondo che lo attornia nella Francia degli anni ‘60 (un mondo non poi così diverso da quello italiano dello stesso periodo).

Con Kad Mirad, Valérie Lemercier, Anémone, Michel Galabru. Ha otto anni e un sacco di paure il piccolo Nicolas. In particolare quella che la nascita di un fratellino gli sottragga l'attenzione e l'affetto dei genitori, fino ad immaginare per sé un destino da orfano senza speranza. I pasticci compiuti senza posa da mamma e papà, tanto adorabili quanto incapaci di comprenderlo rischiano di fare la differenza.



Il piccolo Nicolas è un personaggio tratto da una seria di libri illustrati, un classico francese per l’infanzia di Jean-Jacques Sempé e René Goscinny (già autore di Asterix); da qualcuno è stato definito come “una specie di Gian Burrasca francese” .

Jean-Jacques Sempe', René Goscinny
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori
2010, pp. 60, rilegato, € 12,00

Questo volume raccoglie le storie: "Gli invincibili", "La casa di Geoffroy", "La maestra nuova", "Compiti a casa", "Come un grande".
Età di lettura: da 10 anni.

Diario di una Schiappa

Oggi parliamo di libri.

Mi ha capitato tra i bambini che seguo di sentire parlare di questa collana editoriale e quindi mi sono preso la divertente briga di cercarne alcuni il libreria e scoperchiando il vaso di Pandora, davanti a me si sono delineati titoli su titoli.
Con protagonista sempre lui, Greg Heffley, ragazzino dodicenne con seri problemi da dodicenne.

Innanzitutto l'incapacità di essere capace in qualcosa. Oggi siamo al terzo capitolo ma girellando per la rete ho visto comparire altri capitoli quindi essendo una collana divertente e allo stesso tempo funzionale all'eta cui si rivolge:

uno stralcio:
"Sabato
Bene, la prima settimana di scuola è finita, così oggi ho dormito fino a tardi.
La maggior parte dei ragazzi il sabato si alza presto per guardare i cartoni o altro, ma io no.
L'unica ragione per cui alla fine il sabato mi alzo è che a un certo punto non sopporto più l'odore del mio alito."


A Greg Heffley la mamma ha regalato un diario che lui preferisce definire un giornale di bordo a vignette. Greg, infatti, ci tiene ad avvisarci che non confiderà al diario le intime sensazioni di un giovane adolescente alle prese magari con il primo amore (queste, in fin dei conti, sono cose da femminucce!).

Il giovane studente americano racconta le sue giornate tra casa, scuola ed amici.
Greg ce li presenta e disegna tutti.

La famiglia composta dal padre che lo vorrebbe più sportivo e che per questo fa di tutto per distrarlo dai giochi con la play station, la madre che tenta in ogni occasione di educarlo ai buoni sentimenti, il fratello maggiore, Rodrick, l’esempio da seguire, e il fratellino più piccolo e straviziato, Manny, al quale deve badare e che inevitabilmente gli addossa le colpe di ogni sua marachella.

Poi c’è la scuola, dove Greg deve fare i conti con i ragazzi più grandi sempre pronti a fare i bulli, maestre che organizzano imbarazzanti rappresentazioni teatrali, la spocchiosa prima della classe Patty Farrell.

Ed infine gli amici:
Rowley che è anche il suo vicino di casa e che Greg ha deciso di prendere sotto la sua ala protettiva, tentando di emanciparlo dai genitori troppo protettivi. Con lui passerà l’avventurosa notte di halloween, inseguiti da un gruppo di ragazzi più grandi che avevano osato sbeffeggiare, e con lui condividerà l’impresa di scrivere dei fumetti per il giornalino della scuola.
Fregley il classico ragazzo ‘strano’ che tutti evitano accuratamente e che pare aver deciso di fare in ogni modo amicizia con Greg.

Greg è proprio una schiappa, in qualsiasi impresa si cimenti fallisce. Fallisce la sua campagna elettorale per diventare il tesoriere della scuola, fallisce il suo progetto di racimolare qualche soldo allestendo una casa fantasma, fallisce il suo tentativo di attirare le attenzioni delle ragazze fingendosi di essersi preso un’infezione terribile alla mano, viene rifiutata la sua idea per il manifesto contro il fumo e gli viene levato l’incarico nel Servizio d’Ordine che gli permetteva di godere di particolari privilegi, come quello di bersi la cioccolata calda gratis ed entrare a lezione in ritardo.

Questo antieroe tenta in tutti i modi di crearsi una sua specifica identità, di essere riconosciuto e di diventare popolare. Ovviamente concentra tutti i suoi sforzi nell’ambito della scuola (in famiglia il posto d’onore è occupato da Manny, che sembra proprio non avere alcun rivale).
Greg non è politicamente corretto, a partire dalla sua amicizia con Rowley che invece stravede per lui. Greg non ci pensa due volte a mentire di fronte alla maestra addossando all’amico colpe che non ha commesso, ma tutto questo gli si ritorcerà contro. Rowley, l’amico ingenuo il cui unico pensiero era di giocare con Greg, otterrà, senza grandi sforzi, molta popolarità a scuola cosa che farà imbestialire il nostro protagonista

Greg non si piange mai addosso, commenta ogni sua disavventura in modo sarcastico oppure sembra dimenticarsene in fretta ed è pronto ad affrontarne nuova senza dimostrare di aver imparato qualcosa dagli errori commessi. Anche quando sembra animato da buoni sentimenti in realtà non manca di mostrare il suo lato più cinico.

Diario di una schiappa è un libro per i dodicenni di oggi che si devono confrontare con nuove prove che la vita sottopone loro, ma è anche una rapida e divertente lettura per chi da tempo sta cercando di capire o di ottenere in vari modi il suo posto nel mondo.

mercoledì 24 marzo 2010

I PIDOCCHI... SIMPATICI ANIMALETTI

oggi parliamo di spiacevoli pidocchi.

I pidocchi sono piccoli insetti di colore grigio‑biancastro. Di solito vivono sui capelli e si cibano di sangue pungendo il cuoio capelluto dove depositano un liquido che può provocare prurito. Si riproducono attraverso le uova che si chiamano lendini. La femmina dei pidocchio vive 3 settimane e depone circa 300 uova, soprattutto all'altezza della nuca, sopra e dietro le orecchie, che si schiuderanno dopo 6‑9 giorni. Lontani dal cuoio capelluto i pidocchi sopravvivono al massimo 2‑3 giorni.http://www.blogger.com/logout.g


1. appena notate un pidocchio vivo recatevi in farmacia comprate un antiparassitario a base di Permetrina (come il classico MOM) o di Malthion (come l'Aftir Gel) ed effettuate due applicazioni a distanza di una settimana.
I pidocchi hanno sviluppato una certa resistenza ad alcuni principi attivi usati anni addietro.

2. Il trattamento devono farlo tutti i membri della famiglia. Solo così si evita il rischio di ripassarseli l'uno con l'altro.

3. Fatto il trattamento, è importante nei giorni seguenti, per più volte al giorno e sotto luce diretta, controllare metodicamente il cuoio capelluto e sfilare le Lendini una ad una. Il pettine a denti stretti non sempre è sufficiente e non lo sono neppur ei nostri polpastrelli usate le unghie. Impacchi e risciaqui a base d'aceto aiutano a sciogliere la colla con cui le uova sono attaccate al capello

4. Mettete i pettini in acqua bollente, con detersivo per dieci minuti circa. Federe, sciarpe e cappelli, vanno lavati accuratamente se possibile a 60° altrimenti usate temperature inferiori ma lasciate poi il capo molto tempo sotto il sole.

I prodotti igienizzanti, tipo Napisan, non hanno alcun effetto sui pidocchi.

5. Passate con l'aspirapolvere divani, tappeti e sedili/seggiolini dell'auto.

6. I peluche, se non possono essere lavati, potete chiuderli ermeticamente in un sacchetto di plastica e riaprirli dopo due settimane. Stessa cosa per sciarpe e berretti.


Sappiate che in caso di infestazione,non ha senso fare trattamenti singoli. Ci sarà sempre un bambino con le uova pronte a schiudersi e a re/infestare gli altri.

l'ideale sarebbe che tutti i bambini effettuassero il trattamento nello stesso giorno.

CURIOSITA'
I pidocchi prediligono i capelli puliti;
le bambine (stanno più a stretto contatto fisico tra loro);
la razza caucasica (per la forma del fusto del capello)
qui un link di un giuoco per saperne di più;
non si possono prevenire;
Le lendini(uova)non vanno confuse con la forfora;
Non vola e non salta;
Non si trasmette dagli animali;
Non seleziona la classe sociale;
Colpisce allo stesso modo sia i capelli puliti che sporchi;

Alla fine vi sembrerà di appartenere ad una nuova tribù di scimmie ma sarete finalmente liberi dal parassita.

giovedì 9 luglio 2009

Intervista a Stefano Mazza

Stefano Mazza, modellatore di materie plastiche

Vive e lavora a Monteveglio (Bo)

- Dove lavori abitualmente?
Di solito modello le mie creazioni in casa, ho una stanza trasformata in studio/laboratorio. Amo chiamarlo Atelier, così tanto è piena di pupazzetti,personaggi, character di cartoni animati, personaggi animabili. Per i laboratori con i bambini e gli adulti invece mi sposto nelle scuole, nelle piazze o in biblioteca, fino ad arrivare nelle fattorie didattiche e negli agriturismi. Per le gallerie in un locale abilmente adibito a Studiolo per lo sviluppo delle grandi opere.

Quale percorso hai compiuto per arrivare a lavorare con così tanti materiali? Come hai scoperto la tua vena creativa?
Mi considero creativo da sempre: fin da cucciolo non facevo che scrivere e disegnare racconti con personaggi assurdi, strampalati, modellavo DAS con scarsi risultati ma i miei genitori (vittime delle creazioni) mi hanno sempre spronato a dare il massimo in quello che facevo. A modellare alcuni materiali, poi, non nascondo di esserci arrivato del tutto per caso o su richieste di clienti eccentrici o particolarmente esigenti. Mi fidanzai con il televisore di casa mia all’età di circa 4 anni che mi imbottì di immagini morbidi e soffici come Bozzetto, Mordillo e mille altri personaggi che hanno modificato il mio modo di vedere il mondo e gli oggetti che mi circondavano. Oggi dopo molti anni – lavoro su lavoro, progetto su progetto, richiesta su richiesta- ho scoperto un po’ per caso di essere particolarmente bravo ad intrattenere bambini ed adulti mentre trasmetto loro il mio amore per l’arte con le materie modellabili durante corsi ed eventi.

- Come realizzi un nuovo personaggio?
Tutto ha inizio da un’idea che a volte mi appartiene, altre volte viene fornita dal cliente oppure fa parte di una linea da esporre in mostra. Le figure sono tridimensionali e c’è bisogno di spazio per predisporre il lavoro in tutte le sue fasi a partire dallo scheletro che spesso permette ai pezzi di erigersi letteralmente di decine di cm. da terra...

- Con che lavoro hai iniziato? Oltre alle opere accademiche? Con produzioni seriali di oggettistica per la casa a carattere fantastico. Iniziai a vendere quelle accademiche in Galleria ed esposizioni, mentre quelle prodotte serialmente a fiere di prodotti artigianali. Mi è sempre piaciuto il mondo della fantasia ed oggi le mie mani sanno replicarlo secondo la fantasia mia e di chi assiste con me al lavoro della creazione.

-ci sono opere per le quali senti un particolare amore? A quale progetto stai lavorando ora? Credo il mio mondo di gnomi.
Mi segue da ormai dieci anni e me lo porto dentro inserendovi fondamenti di quella formazione che trasmetto agli altri durante i miei corsi. Al momento ci sono nuovi progetti: in ambito Artistico ho tre appuntamenti importanti a diversi tipi di mostre, lo sviluppo di nuovi corsi per laboratori rivolti ai bambini la creazione di una nuova produzione di oggettistica, un film d’animazione in stop motion ( alla Coraline
ndr.) sto tralasciando i lavori che arrivano dall’esterno perché sono alcune le interessanti proposte giuntemi all’orecchio, ed ora mi permetto di considerare il tempo per occuparmene.

- Da dove prendi ispirazione per i tuoi personaggi?
Spesso dalle persone della mia terra con i loro caratteri solari ed espressivi, ma anche dai modi di dire o dalle filastrocche, dai colori che nella vita mi circondano. Spesso la natura concilia il mio operare dandomi spunti messi sotto al mio naso. Non posso nascondervi però che con le cose più personali a volte vado a braccio e mi godo come ultima esperienza quella di dipingergli gli occhi e dare alla luce il mio nuovo cucciolo di creatura.

- Che cosa ami particolarmente del tuo lavoro?
Davvero molto! Ogni progetto è sempre una nuova sfida, la paura di non essere pronto per questa nuova opera o per quel dato nuovo materiale importato da chissà dove, studiare la necessità del cliente e fornirgli il miglior risultato è potentemente motivante. Amo la motivazione perché ogni volta può lasciarti abbattuto davanti ad un granello di sabbia o orgogliosamente radicato a terra pronto a tutto davanti ad un set per realizzare un intero Film d’animazione in Stop Motion.

- Da bambino cosa avresti voluto fare nel tuo futuro?
Da piccolo? Fino a 8 anni l’astronauta e l’archeologo sono sempre stati mestieri entusiasmanti, ma un mio caro amico dicendomi che avevano già scoperto tutto e che i prossimi viaggi spaziali sarebbero avvenuti quando fossi stato molto vecchio mi abbattè. Da ormai 15 anni sono fermamente convinto nel fare della creatività un mestiere, proficuo e ricco sotto ogni aspetto. Voglio essere artista e creativo allo stesso tempo, anche perché le idee non mancano affatto, non ho mai smesso di considerarmi ricco di possibilità dentro ed intorno a me… fare l’impiegato o l’idraulico? Lo lascio fare a chi ama quel lavoro, e ne conosco. fantasia e creatività: la mia vita.

- in Alternativa cosa avresti fatto?
Alternative? Si può chiedere ad un elefante di essere leggiadro? Al massimo ad un artista di essere un imprenditore… quello si. Quello mi piace e mi calza.

Quando ti immagini da vecchio, ti vedrai ancora modellare… pupazzetti tra le altre cose?
credo mi porterei argilla anche se vivessimo sulla luna, secondo me continuerò a fare pupazzetti fin nella tomba, fino all’ultimo respiro, devo solo non farmi distrarre dalle cose meno importanti, tipo le bollette.

- Che genere di film ti appassiona? Avevi un film preferito da bambino?
sono sempre stato un amante del video, anche se amavo pure leggere e fermarmi di tanto in tanto a fantasticare di luoghi e mondi lontani. appassionato però di ogni genere di film e forma d’arte, sempre accuratamente selezionata per non creare pattume nella mia fantasia, luogo sacro per il lavoro…

“Riflettere sull’offerta è il modo migliore di risparmiare tempo in prodotti che non la alimentino e non rendano il giardino della mia mente rigoglioso e florido” D.Trump

Quali scultori apprezzi in maniera particolare? Chi vorresti incontrare?
Sono molti, a partire da Cleto Tomba fino ad autori esteri. Apprezzo particolarmente l’opera di designer che con Art Toys e forme di arredo del tutto nuove stanno permettendo all’arte di rendersi fruibile e di puro estetismo. Non Vi voglio però annoiare con nomi italiani e esteri o di chissà dove, parte della loro influenza è nelle mie stesse opere, Vi svelo un segreto: il mio sogno a dodici anni era fondare un caffè d’arte dove parlare di tutto forchè della realtà là fuori… dodici anni… ma che libri leggevo?

- Conosci autori e modellatori che operano a tutto tondo come lei?
Personalmente?! No, non ne conosco, ma sicuramente come me ce n’è molti in giro, persone che sognano di lavorare a progetti di entità globale, che possano giungere con il loro operato al pensiero di molti, che amino la comunicazione e vivano per la propria passione e per la propria felicità. Vi sono sicuramente, solo che sono in luoghi magici e di rado ne escono… sono sicuro: per fortuna ne è pieno il mondo.

Ci sono dei personaggi delle fiabe, dei racconti, della letteratura a cui sei legata?
Da piccolo, quando mancavo da scuola i miei genitori mi avevano abituato a leggere alcune pagine di un grossissimo ( lo è tutt’ora, non lo vedevo grande solo da bambino)libro di favole. Mi sono entrate dentro diluite con la dizione delle singole parole. Per questo amoi grandi classici e tutte quelle opere che nascondono molto più dui ciò che appare. Un esempio è il bellissimo Mago di Oz e Alice nel Paese delle Meraviglie, entrambi grandi libri per adulti, per non parlare del grandioso Clive Barker con la saga di Abarat, o la Rowling con quella dell’appassionante HarryPotter

- Quali sono le tue passioni?
Mi piace il cinema,d’animazione e stop motion, il tradizionale e quello digitale. Mi piace molto la fantascienza e i film formativi con un messaggio intrinseco particolarmente coinvolgente e da ricercare, ma non disdegno i film che mi strappano una risata fragorosoa, come quelli degli ‘80. Il ballo e qualunque forma di intrattenimento attivo mi accompagnano da sempre. Mi piace recitare e approfondire la Conoscenza per la Formazione ed i metodi di Comunicazione… sinceramente, se potessi viaggerei in continuazione.

- A cosa non rinunceresti mai?
Quando accendo il cellulare ho un messaggio che mi scrissi anni fa: “Quando sei nato lo hai fatto per qualcosa, e tu vuoi solo volare.” Non voglio credere a una vita diversa da come la desidero vedere.

- Che cosa ti infastidisce maggiormente?
L'ignoranza e l’incomprensione, mortalmente.

- Un film che ti piace
non mi sembra una domanda pertinente… scherzo… credo che siano dozzine ma sceglierò: "Labyrinth" con i pupazzi di Jim Henson, il papà dei Muppets… sto pensando a Qualcuno volò sul nido del Cuculo… è normale?!

- Un musicista/cantante/genere musicale
Dipende da come sto, quando lavoro spesso mi accompagno con il mio amico Itunes e musica classica, colonne sonore, Ambient, Lounge… amo tutti i generi che mi facciano volare con la mente ma allo stesso tempo mi concentrino nel mio operare.

- Un ricordo particolare legato alla tua esperienza di scultore. Un film che feci a 21 anni, di cui mi occupai del modelling dei mock up nella pre-release del film… mi avvicinò a quel mondo con passione e aprii la mia mente alla “possibilità”.

- Progetti per il futuro? Spero di vivere abbastanza per realizzarli tutti… un’altra speranza: conoscere molte Venture Capital che mi aiutino nel loro sviluppo…

- Dove e come ti vedi fra dieci anni?
Dove sarò tra dieci anni lo deciderò io insieme alla mia volontà. mi immagino con tante cose nuove da creare, con molta attività extra scultorea, con molti amici, e molti più contatti di ora, ogni giorno di più. In un luogo Rilassante dove da un aerostato posso decidere se scendere con una Seggiovia e poi… scusate, ho esagerato, fermatevi pure a metà della seconda riga.

- Come si promuove l’interesse per un creativo come lei?
bussando forte a molte porte? Realizzando buoni lavori? Credendo fermamente di potere… si, è questa la risposta giusta!

-Se dovessi presentarti quali cinque aggettivi useresti? “Vulcanico, motivato, istrionico e espansivo…ne manca uno… (guardando una piccola -R di Copyright- tatuata sul braccio) modellato dalla vita.”.

-Ci puoi lasciare con un messaggio? “Ci costa qualcosa una risata? Pensare che alcuni sogni se ben formulati possano diventare realtà? Allora ogni giorno chiarite qual è il vostro e ditelo chiaramente a voi stessi… poi rideteci su. Qualcosa accadrà.”


Laura Calzolari